Come definire la visione di un'attività ricettiva: alcuni esempi pratici
- Katia Girardi architetto di head work

- 25 giu 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Mi è capitato spesso di affermare che quando ci si appresta a costruire una proposta di ricettività serve partire dalla visione.
La visione guida il committente, il progettista e tutte le figure che sono coinvolte nella progettazione, costruzione e gestione della proposta ricettiva.
Ma cos'è una visione?
La visione è l'ispirazione che trascina un progetto.
Perchè è così importante?
E' importante perchè le persone si identificano in ciò che le ispira, anche se costa un pò di più e anche se è un poco più scomodo.
Questo concetto è stato lungamente approfondito e documentato da studiosi come S. Sinnek e M. Barel con alcune pubblicazioni di fama mondiale come "Partire dal perchè" e "I fondamenti del brand" che ho trovato estremamente formative e che ritengo di condividere.
In questo periodo stanno aprendo sul Lago di Garda e dintorni numerosi hotel di altissimo livello, di dimensioni generose, con SPA o centri Wellness di grande estensione e qualità. Un giorno entro in uno di questi posti con un amica illustratrice, molto curiosa di conoscere qual'è l'ispirazione che può trasmettere un luogo del genere e dove un investimento così sostanzioso di risorse avrà ben tenuto conto di quei meccanismi che potrebbero consentirgli di meglio posizionarsi nei confronti dei suoi concorrenti. L'interno è lussuoso e accogliente - ricordate cosa dico nel mio libro "l'hotel infra ordinario" ? Un bell'hotel è un bell'hotel ovunque? - . Al lounge bar ci sono dei ragazzi giovani ai quali mi permetto di chiedere alcune informazioni su cosa intende comunicare l'hotel, qual'è la filosofia aziendale o semplicemente di parlarmi di qualcosa che caratterizzi quel posto. Mi sono fatta l'idea che un luogo così abbia destinato delle risorse a fare in modo che il personale sia in grado di comunicare la visione dell'hotel. Nulla. Né l'una né l'altro barista hanno una vaga idea di cosa sia quella cosa in cui lavorano.
Ragionando sul contenuto dei due libri che ho menzionato mi capita talvolta di fare queste prove pratiche, per capire se i luoghi che conosco o che frequento sono effettivamente trascinati da una specifica ispirazione e se è così palese da rendere effettivamente un prodotto più appetibile di un altro.
Mi trovo talvolta a ragionare su un posto dove mi è capitato di fermarmi per delle brevissime soste che ha delle potenzialità secondo me enormi, che ha avuto l'immane fortuna di un fondatore che ha costruito un luogo strutturalmente innovativo e coraggioso. Di tutta quell'elegante innovazione, la gestione attuale - di una gentilezza innegabile - menziona solamente la provenienza tradizionale, dimenticando che la loro tradizione è fatta anche di quella capacità di idee innovative e coraggiose. Quindi pur avendo un tale spunto alle spalle, l'immagine del locale è un accozzaglia tra residui di stile degli anni '50 e alcune aggiunte di arredo contemporaneo, mentre nell'offerta di ospitalità vera e propria non c'è alcuno scatto, alcun balzo: il prodotto è appiattito sull'idea di un hotel per tutti e quindi su un prezzo medio basso che va per forza in concorrenza con tanti altri.
Un luogo dove invece l'ispirazione è palese e mi trascina ogni volta a tornare è una proposta di ristorazione in un borgo sopra il Lago di Garda, San Michele di Gardone Riviera. Ci sono stata un paio di volte e la proposta di cucina è molto curata e il prezzo adeguato a quella proposta. Entrando nel locale, non si raggiunge il ristorante vero e proprio ma un atrio d'ingresso di piccole dimensioni: sembra di essere finiti a casa di qualcuno e non in un locale. Una normalissima porta cieca conduce poi nella sala da pranzo vera e propria, allestita con tavoli tradizionali d'antiquariato e modernariato. Il servizio è senza tovaglia, si mangia direttamente sul piano del tavolo buono, in ordine impeccabile, con sottopiatti e solleva-posate, con tovaglioli in tessuto. A suddividere la sala ci sono delle semplicissime scaffalature in legno a riquadri, ognuno dei quali riquadri contiene una zuppiera da tortellini o minestra finemente decorata, da utilizzare per il servizio in tavola. "Volevo riprodurre il senso delle sala da pranzo di mia nonna" mi racconta il proprietario. Ed è proprio questa ispirazione che arriva sedendosi a mangiare. Un estrema cura nel servizio fa il resto. Seduti a i tavoli non posso fare a meno di notare persone di tutte le estrazioni sociali.
Come spunto di riflessione Vi propongo alcuni estratti da "l'hotel infra ordinario", nei prossimi post parleremo di autenticità e coerenza con la visione. Buona lettura.
1 - "Considerato che un bell’hotel è un bell’hotel ovunque, non sarebbe stato
sufficiente creare un buon prodotto o un bel prodotto perché, come già spiegato,
sarebbe finito in concorrenza con moltissimi altri. Dovevo creare qualcosa
di diverso, un legame molto forte tra il concept e il luogo, un forte collegamento
con l’identità del marchio. Perché esiste un hotel? Perché esiste questo hotel? Cosa lo caratterizza? Qual è la visione che lo fa muovere? A che cosa si fidelizzano i viaggiatori che passano di qua? Con quale visione vi opera chi ci lavora? (...) "
2 - "Nei periodi di stress, di tensione prolungata, lo stato di difficoltà spesso modifica il carattere delle persone: la visione della locanda era proprio quella di invitare a rallentare il ritmo e concedere alle persone di far ritorno alla versione più autentica, la versione più centrata di sé stessi. (...) ".
3 - " Hotel scarni e estremamente funzionali ce ne sono a bizzeffe. Ma per una struttura di nicchia l’ospite deve avvertire qualcosa di speciale nell’esperienza e la risorsa umana che lavora per dare l’esperienza lo deve poter fare al meglio delle sue energie. C’è bisogno di fornire ciò che è bello, ciò che si impegna per arrivare allo spirito. Aggregare il prodotto con le risorse umane che ci lavoravano fu un processo lungo e laborioso ma venne più facile dopo una approfondita definizione della visione. La comunicazione con il personale di gestione sembra un dettaglio superficiale ma una volta motivato il personale a raggiungere un determinato obiettivo, una volta assegnata una specifica visione, ci si ritrova con uno strumento in più che consente di mettere in funzione il progetto e l’edificio stesso nel modo più congruo. "
(citazioni da "L'hotel infra ordinario" di Katia Girardi Architetto, vietata ogni duplicazione o copia anche parziale, non autorizzata. Opera protetta dal diritto d'autore)








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